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L’odontoiatria ha radici fin dalle antiche civiltà. L’importanza dei denti e di una dentatura sana, infatti, è andata di pari passo con lo sviluppo della società. I denti erano soprattutto importanti per masticare il cibo e quindi per la sopravvivenza: non potendo masticare i cibi, non c’era altro modo di nutrirsi correttamente. Nacque così l’esigenza di trovare cure e rimedi per i denti malati.

 

L’Odontoiatria nella Preistoria

I nostri antenati non hanno quasi conosciuto la carie per un bel po’ di secoli, grazie alla loro dieta basata su cibi che richiedevano una lunga masticazione e soprattutto privi di zucchero.

Già però con l’invenzione dei primi strumenti per macinare cereali e ottenere farine, la carie comincia ad essere più diffusa, a giudicare dai vari resti trovati dagli archeologi. Come riportato da Wikipedia, secondo uno studio del 2017 già nell’era dei Neanderthal (circa 130.000 anni fa) erano in uso i primi strumenti odontoiatrici rudimentali. Abbiamo quindi le prime prove della pratica dell’odontoiatria già nelle antiche civiltà.

Le prime otturazioni dentali documentate risalgono a circa 13 mila anni fa, furono realizzate con bitume e sono state trovate proprio in Italia. Mentre la pratica dell’odontoiatria documentata risale invece a 9 mila anni fa.

Altri studi sulle civiltà primordiali della valle del fiume Indo hanno trovato evidenza di trattamenti odontoiatrici praticati nel 7000 a.C. come nel caso dei reperti trovati al sito neolitico Mehrgarh, nell’attuale territorio del Pakistan, con dentature che presentavano delle vere e proprie otturazioni effettuate con una mistura di cera d’api e sabbia. Sempre nello stesso sito, sono stati ritrovati anche dei trapani ad arco, con punte piccolissime in selce, utilizzati per rimuovere la parte del dente cariata; il che fa pensare che tali trattamenti dentali fossero praticati da artigiani di perle e gioielli, sia per curare i denti, sia per praticare intarsi dentali estetici, in voga tra le classi benestanti della popolazione.

Anche in Slovenia sono stati trovati resti archeologici con esempi di otturazioni dentali realizzate utilizzando la cera d’api risalenti a circa 6500 anni fa.

L’Odontoiatria nelle Civiltà Antiche

In un antico testo sumero si fa riferimento ad un “verme dei denti” quale causa di carie dentale, e questa convinzione dell’esistenza di un verme dentale si riscontrano anche nelle culture dell’antica India, Egitto, Giappone e Cina. Addirittura, ancora nel XIV secolo d.C., il chirurgo francese Guy de Chauliac sosteneva la teoria secondo la quale i vermi fossero la causa primaria delle carie.

Nel XVIII secolo a.C., il Codice di Hammurabi, primo reperto di testo legislativo del periodo mesopotamico – babilonese, fa riferimento in un paio di occasioni all’estrazione dentaria, ma intesa come punizione.

Nell’antica Grecia invece Ippocrate e Aristotele scrissero di odontoiatria, descrivendo la sequenza di eruzione dei denti, e i metodi di trattamento di denti cariati e malattie parodontali, arrivando a descrivere come estrarre i denti con l’uso di pinze e come ricorrere a fili per stabilizzare denti mobili ed ossa fratturate.

Con il passare dei secoli, i denti sono diventati indicativi dello stato di salute di un individuo, ma anche del suo stato sociale, economico e culturale. Una dentatura sana corrispondeva (e ancora oggi, fino a un certo punto) ad un buono stato di salute e ad una classe sociale agiata. Al contrario, la mancanza di denti o una dentatura non curata, caratterizzava gli strati più poveri della società.

Vediamo quindi che l’odontoiatria già nelle antiche civiltà, era considerata di fondamentale importanza per la salute.

Le Cure Dentali nell’Impero Maya

L’impero Maya si sviluppò tra il 750 a.C. e il 1697, quando la civiltà Maya fu decimata dai colonizzatori spagnoli. In 2000 anni di civilizzazione, i Maya studiarono la matematica, l’astronomia, e anche l’odontoiatria. Risale infatti ai tempi dell’Impero Maya il primo impianto dentale, costituito da un pezzo di conchiglia intagliato e inserito nell’osso mandibolare, per sostituire un dente mancante.

Pare che i Maya non soffrissero molto di carie, ma consideravano i denti importanti esteticamente. Vari ritrovamenti dimostrano che abbellivano il loro sorriso con pietre preziose. I denti venivano forati e le gemme incastonate utilizzando resine naturali. La procedura doveva essere dolorosa e si suppone che utilizzassero la pianta di coca come anestetico.

L’Egitto dei Faraoni e la prima Scuola Odontoiatrica

Gli antichi egizi furono i primi a distinguere le cure mediche generali dalle cure odontoiatriche. La prima scuola odontoiatrica nasce infatti nell’antico Egitto. Il primo dentista della storia si chiamava Hesy-Ra; visse intorno al 2700 a.C. ed era il dentista del faraone Zoser.

Gli antichi egizi pare non soffrissero molto di carie, ma piuttosto di problemi dentali legati alla presenza di sabbia nei cibi, cosa che causava usura dei dentiDagli esami effettuati sulle mummie, pare che gli antichi egizi soffrissero di malattia parodontale, con conseguente perdita di denti.

Una dentatura sana era importante nell’antico Egitto, al punto che venivano realizzate protesi dentali per ripristinare i denti mancanti. Il metodo di fissaggio delle protesi consisteva nel forare i denti facendo passare dal buco un filo d’oro, con il quale fissare denti, realizzati in osso o avorio, agli altri denti.

È molto probabile che questo trattamento venisse effettuato post-mortem, perché gli antichi egizi ci tenevano molto ad apparire in perfetta forma una volta arrivati nell’aldilà.

L’Odontoiatria nella Civiltà Etrusca

Gli Etruschi erano eccellenti orafi e grazie a questa loro abilità realizzavano delle protesi dentali di tutto rispetto, che si possono ammirare presso il museo di Volterra. Pare che gli Etruschi impararono questa tecnica dai Fenici, per poi perfezionarla.

Le protesi dentali etrusche venivano realizzate utilizzando denti estratti, o in molti casi anche lo smalto dei denti di grossi animali domestici o conchiglie, che venivano successivamente intagliati e legati con bande o fili d’oro per agganciare le protesi agli altri denti.

Gli etruschi utilizzavano i fili d’oro anche per fissare e dare stabilità ai denti mobili a causa della malattia parodontale, realizzando così quello che in moderna odontoiatria si chiama splintaggio.

Le Cure Dentali nell’Antica Roma

Gli antichi romani, pur avendo raggiunto altissime vette nello sviluppo della società, pare non tenessero granché alla cura dei loro denti. Quando un dente era malato, veniva estratto e, se si apparteneva ad un ceto medio-alto, veniva sostituito con protesi dentali.

Plinio il Vecchio, nel suo trattato “Naturalis Historia” del I secolo d.C., parla di vari rimedi per i problemi del cavo orale. Contro la gengivite consigliava sciacqui con aceto e verbena, ma suggeriva anche di chiedere ad una rana, al chiaro di luna, di far passare il dolore in caso di mal di denti. Plinio il Vecchio ci fornisce anche unaprima ricetta di dentifricio a base, tra gli altri ingredienti, di cenere di testa di lupo, gusci d’uovo e pietra pomice, ma non parla di spazzolino da denti, quindi si presuppone che questa mistura abrasiva venisse passata sui denti con le dita.

Gli antichi romani davano molta importanza ai denti bianchi ed era usanza utilizzare un sistema di sbiancamento dentale naturale: gli sciacqui a base di urina. Noi non sappiamo se questo tipo di sbiancamento dentale fosse efficace, ma oggi abbiamo a disposizione a Studio sistemi di sbiancamento dentale professionale sicuramente efficaci e molto meno disgustosi.

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